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Gibonni in concerto in Italia, special guest Danilo Sacco ed il coro Brodosplit

Maggio 21, 2015

Gibonni photo Sasa Buric 08

Gibonni in concerto a Venezia – special guest Danilo Sacco che festeggerà sul palco i suoi 50 anni ed il coro Brodosplit
uno spettacolo inedito per il rocker più importante dei Balcani – Sabato 6 Giugno 2015 – Parco San Giuliano – Mestre (Ve)
Ingresso Libero – Inizio ore 19:00
“L’artista che il mondo deve sentire” LA Times

Gibonni torna in Italia per un evento unico. L’artista croato è uno dei nomi più importanti nella scena musicale dei paesi della ex-Jugoslavia e per l’occasione proporrà un omaggio alla città di Venezia con un concerto gratuito ed un programma unico, mai proposto fino ad ora.
Ospite speciale della serata, Danilo Sacco, artista italiano che non ha certo bisogno di presentazioni, per la sua carriera solista e per i suoi anni trascorsi insieme ai Nomadi, che ha accettato con gioia di partecipare all’evento che arriva nel mezzo del suo “Rivoluzione Tour”, in cui interpreta i suoi maggiori successi insieme ad altri classici della canzone d’autore italiana.
Gibonni e Danilo Sacco presenteranno per la prima volta dal vivo “Non Credere (She Said)”, singolo che è stato una hit in diversi paesi dei Balcani nell’estate del 2014, una ballad rock di grande classe il cui video è stato girato proporio tra Spalato e Venezia, e che ha unito due artisti con una grande passione per il rock .
L’amore per Venezia ha accompagnato Gibonni in tutta la sua vita, a partire dagli studi artistici, in particolare in scultura, ed in questa occasione ha voluto organizzare un evento per omaggiare la città.  Il coro Brodosplit é uno degli ensemble vocali maschili più rispettati al mondo in ambito di musica corale sacra e non, prende il nome dai cantieri navali Brodosplit di Spalato una delle più importanti aziende croate, attualmente impegnata nella realizzazione del MOSE.
Zlatan Stipišić, questo è il vero nome dell’artista, proporrà i suoi classici in versione acustica, in un concerto quindi all’insegna delle sorprese. Nello show si alterneranno brani in croato ed inglese, come quelli tratti dall’ultimo album in studio, “20th Century Man”, realizzato con la produzione di Andy Wright (Simply Red, Simple Minds) e registrato tra l’Inghilterra, ai mitici Abbey Road studios, e la Croazia.
Link: www.gibonni.com  www.danilosacco.it  www.newmodellabel.com
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Quando John Strada incontrò il Boss…

gennaio 21, 2015

johnusa

Non l’avrei immaginato solamente un anno fa, nei nostri primi incontri, al bar, a Vigarano Mainarda, un bar alla vecchia, con i biliardi ed MTV, ed i clienti particolarmnete attratti dallo schermo, tra un video di Rhianna e Shakira, ed un Ligabue che invece li riportava alle loro discussioni…

E dopo un anno John Strada è volato in America per suonare al Light Of Day, dove era annunciata la presenza di Bruce Springsteen, qui la cronaca dell’incontro, raccontato da John. www.johnstrada.it

Sono in aereo in ritorno da New York. É stata una settimana incredibile! Ho avuto delle soddisfazioni che mai avrei creduto di potere avere. Come molti di voi hanno detto si é realizzato un sogno. É stata un esperienza meravigliosa e lo é stata anche grazie a tutti voi che avete condiviso con me questi momenti. Sentivo il vostro calore, la vostra energia e la vostra sincera felicitá per le cose che mi stavano succedendo. Vi ho sentito coinvolti, partecipi della mia avventura e questo ha fatto una grande differenza per me. Mi avete fatto sentire di avere fatto qualcosa per tutti noi amici e non solo per me stesso. Ve ne saró sempre grato. Non avevo programmato di tenere un diario giornaliero su Facebook, ma é venuto spontaneo quando ho visto l’interesse di molti di voi. Quindi, voglio condividere con voi con piú dettagli la giornata del concerto di Bruce al Paramound Theatre. Mi é costata due ore di scrittura, ma credo proprio di doverlo a tutti quelli che mi hanno seguito in questo viaggio. Ecco qua, per chi vuole saperne di piú, é tutto scritto qua sotto. Vorrei ringraziare il mio meraviglioso compagno di viaggio e grande amico che, per motivi di privacy, é rimasto dietro le quinte ma che ha reso questo viaggio ancora piú piacevole e ha fatto un grande reportage. Seguiranno altre foto. Vorrei concludere con una citazione: “voglio dire solo una cosa a mia moglie che sta a casa: Paola, ce l’ho fatta !!!”

…sono circa le due e mezza del pomeriggio, dopo un ottimo pranzo al Mc Maloon’s entro al Wonder Bar dove suonavano giá da oltre 2 ore. Il locale é pienissimo, due palchi, uno per le band e uno acustico. Gli spettacoli si alternavano in modo che ci fosse sempre musica dal vivo. Ascolto la band. Ottima musica. Classic rock. Finicono va sul palco un tipo sui sessanta anni con chitarra acustica e un percussionista. Sono bravissimi. Ad un certo punto cominciano New York City Serenade. Passa un tipo, mi urta una spalla e sale sul palco. Comincia a fare i cori. Guardo meglio: é Vinny “Maddog” Lopez, il batterista dei primi 2 album di Bruce…eh sí, ad Asbury Park capita anche questo. Mi lascio catturare dall’atmosfera, bevo qualche birra e mi godo la musica. Chiacchero con varie persone conosciute la sera prima. Mi stringono la mano e mi fanno i complimenti per le canzoni che avevo cantato allo Stone Pony. Cammino a 25 metri da terra e poi cerco di scendere. Esco, ho un appuntamento con Willie Nile. Mentre aspetto che finisca il sound check, vedo una macchina nera che entra nel parcheggio privato del teatro, guardo meglio. Era Bruce al volante. Era arrivato anche lui per fare le prove. Entra subito e non c’é il tempo per salutarlo. Torno al Wonder Bar, vedo Willie, mangio qualcosa e arriva l ora per entrare al Paramound Theatre. Con grande delusione scopriamo che i nostri posti sono in Piccionaia. Delusione enorme. Cerco di convincermi che va tutto bene. Dopo tutto ieri ho suonato allo Stone Pony e ho avuto grande riscontro dal pubblico del New Jersey. Ho giá vinto la mia battaglia, goditi il concerto, John, mi dicevo. Non funzionava. Da musicista mi trasformo in fan e attingo alle risorse strategiche elaborate in tanti anni di concerti. Dall’alto della mia posizione studio la piantina del teatro. Elaboro un piano. Lo attuo. Fallisce miseramente al primo tentativo. Il mio amico riesce ad entrare, Io rimango fuori e guardo il concerto dal corridoio. Bruce e Southside Johnny insieme sul palco. La quintessenza dell’ Asbury Sound. Bellissimo anche da lontano. Peró sono triste. Passa Maddock con una stratopa. Mi chiede cosa sto facendo li. Gli dico che non mi lasciano entrare in platea. Lui si meraviglia. Cosa? Non ti fanno entrare?! Mi guarda, guarda la stratopa e mi dice: prenditi cura di lei pagale da bere e aspettami al bar al secondo piano. Obbedisco con piacere. Dopo 5 minuti torna James mi allunga il Pass io gli restituisco la stratopa. Sono tentato a non prendere il Pass e a tenermi la stratopa ma poi guardandola meglio mi accorgo che, oltre al resto, Paola é 10 volte piú bella. Avevo il pass. Incredibile. In un minuto sono passato dalla polvere alle stelle. Sul pass c é scritto All access! il ché vuol dire che posso andare ovunque. Vado! Parto con la stessa determinazione di Amstrong ed Aldrin mentre si incamminavano per salire sull Apollo ….. Mentre cammino penso: “…e adesso dove cazzo vado? Come si fa a raggiungere il backstage? Torno indietro e chiedo a James indicazioni. Arrivo sotto il palco e trovo Il mio prezioso compagno di viaggio che sta fotografando tutto ció che é fotografabile, anche i pezzi di carta lasciati per terra dal pubblico. Entro dalla porticina che porta al backstage. Lí, trovo Garland Jeffreys che parla con Jannette e suo marito (troppo complicato spiegare chi siano), winny lopez che stringe una bellissima e giovanissima ragazza, Vincent Pastore, il Pussy dei Sopranos, che sembra stia minacciando qualcuno e sento una voce che dice “He’ s on Stage”. Capisco che stanno parlando di Bruce. Il concerto sta per cominciare. Scendo le scale esco dal backstage e mi metto in prima fila a godermi lo spettacolo con Pussy che vegliava alle mie spalle. Strepitoso! Ad un certo punto capisco che il concerto sta per finire, saluto il mio amico fotografo con il piglio di chi deve andare in missione e non sa se tornerá. Torno nel backstage. Molto affollato. Bruce parte con Because the night. Willie Nile e James maddock lo raggiungono per fari i cori. Io guadagno posizioni. Joe Rapolla dirige il traffico di chi va sul palco. Comincia Light of day (la canzone che ha dato il nome al festival), Joe si sposta e fa passare alcune persone, io sono li, lo guardo, lui mi fa cenno con la testa, mi lascia passare e sono sul palco, vado ad un metro da Bruce. Lo guardo. Non riesco a staccargli gli occhi di dosso. Sono sul palco del Boss! Mi faccio trasportare dalla musica, canto e ballo. Continuo a guardarlo!!! Ero allucinato. Finisce la canzone. Entra sul palco Bob Benjamin, l ex manager di Joe D Urso e Joe Grusheky che al 40 anni é stato colpito dal morbo di Parkinson. L avevo conosciuto qualche giorno prima a New York. É una persona meravigliosa prigioniera in un corpo che non lo ascolta piú da tempo. Il Light of Day é per lui. Comimciato 15 anni fa per la sua festa di compleanno ed arrivato ad essere un evento di grandissima portata. I concerti di New York, lo Stone Pony, il Paramound theatre, tutti gli show erano per lui, per un uomo che deve avere dato tanto quando il suo fisico glielo permetteva, e tanto ancora sta dando. Bruce gli cede il microfono e lui con voce debole ma piena di dignitá ringrazia tutti per quello che stanno facendo per la ricerca a quella terribile ed imprevedibile malattia. Mi commuovo. Le sue parole, la sua genuinitá, il suo corpo rallentato dalla malattia mi riportano al vero motivo del Light of Day. Noi siamo li per lui e non per Bruce. Bruce é li per lui! Non dobbiamo dimenticarcelo. A quel punto comincia Thunder road solo chitarra e voce. La cantiamo insieme a lui. Mi sento confuso. Sono davvero li? Sul palco con Bruce a cantare Thunder Road??? Finisce. Bruce cerca Joe Gruscheky e, fuori dal microfono gli dice: The Promise Land. Joe non capisce, Bruce ripete: The promise Land. Joe non capisce. Antonio Zirilli ed io ci voltiamo verso Joe e gli urliamo The Promise Land! Joe capisce e gli House Rockers la cominciano. Continuo a guardare Bruce e a cantare. La canzone finisce e andiamo nei camerini. James mi invita nel camerino di willie Nile. Scambiamo 4 chiacchere. Abbraccio ripetutamente James lo ringrazio e gli dico che puó chiedermi qualsiasi cosa. Lui mi dice. Quando usciamo seguimi e non fare domande. Intanto, tenevo sotto controllo gli altri camerini, in uno doveva esserci Bruce. Infatti lo vedo sul corridoio. Vado verso di lui, ma si é giá incamminato verso l uscita. Lo seguo, esco. -7, sono in maglietta e camicia. Le giacche sono rimaste in piccionaia. Non sentivo freddo, non fa male! Bruce sale in macchina e parte. Sento freddo e rientro nei camerini. Wlillie, Cristina, James, la stratopa e altre 2-3 persone si preparano per uscire. James mi fa segno di seguirli. Usciamo. Maglietta e camicina. -7 non fa male. Ci incamminiamo verso il loro hotel. Fortunatamente é a 200 metri. Portiamo in camera le chitarre ecc. Usciamo. -7. Maglietta e camicina. Sono di fianco a James. Willie é visibilmente preoccupato. Siamo in troppi. Willie é la persona piú buona della terra. Non dice nulla ma sa che non potrá farci tutti felici e so che gli dispiace tanto. Ci dirigiamo verso il Wonder Bar, private room. Quello che avevo intuito diventa realtá: stiamo andando al party post concerto. Ecco perché avevo sentito Bruce dire a Willie: I ll see ya next door. Mamma mia, una festa con Bruce. Speriamo bene! Fuori, dietro le transenne, ci sono giá i fans che aspettano di entrare o di vedere il Boss. Arriviamo alla porta. Willie va a parlare con l omone enorme che stava alla porta. Sembrava di vedere Davide contro Golia. Willie tratta, l omone enorme non cede, apre la porta, appare Tony, l’organizzatore del Light of Day chiama dentro Willie, passano tutti io sono un po’ dietro, l omone enorme non vuole lasciarmi passare. James tratta con Tony, lui mi guarda, mi riconosce e dice all omone enorme: fallo passare! Entro, stanza affollatissima. Riconosco un po di gente e vedo, appoggiato al bar, (l’ex) ragazzo del New Jersey che sta parlando con tre ragazze (ancora tali). Quando capisco che é il momento giusto mi avvicino, gli batto la mano sulla spalla e lo chiamo: Bruce. Lui si volta, mi guarda, avvicina l orecchio alla mia bocca. C’era un casino enorme in quella stanza. Io gli dico un po’ di cose, lui ascolta, annuisce, si mette a ridere per quello che gli ho detto, mi stringe la mano e io mi sposto lasciandolo alle tre vipere! Lui continua a bere tequila, io birra, infatti lui, a fine serata, barcolla piú di me. Mi avvicino a Caterino, Antonio e Titta. Parliamo tranquillamente seduti con Bruce di fianco. Alle 5 Bruce saluta e se ne va. Non guida lui questa volta. Antonio e Titta mi danno un passaggio al mio hotel. Non ho sonno, sono soddisfatto. Sono felice. Prima di entrare in camera telefono a Paola e le racconto tutta questa storia.”

Il vinile è meglio?

dicembre 17, 2014

PE

Diverse volte, ascoltando in streaming dischi del passato, magari attraverso le casse del computer, è capitato di chiedersi, ma suonava davvero così male? Poi ti ricordi che si tratta di uno streaming, di un enconding di quarta mano e che la tua cassetta che ascoltavi con il walkman era fatta con più cura… Il vinile era meglio, ma anche la mia cassetta al cromo in cui avevo copiato “Tabula Rasa” dei Neubauten suonava in maniera fantastica, quasi fosse un nuovo master… Solo “Fear Of A Black Planet” in vinile era peggio…

De-Luxe Limited Edition 300 Gr Vinyl

ottobre 15, 2014

tinariwen

L’originale non era De-Luxe, forse era tipo questo, forse anche peggio…

Cristo è là

luglio 18, 2014

Non è una semplice canzone, nemmeno una semplice canzone di protesta o denuncia… ”

Cristo è là” è un brano dei Gasparazzo, dedicato a Federico Aldrovandi, ed il testo è un adattamento delle parole del padre, Lino, che abbiamo conosciuto insieme alla madre, Patrizia, al fratello Stefano ed a molte persone che sono state a loro vicine.

Il brano era in vendita nell’album dei Gasparazzo ma abbiamo deciso di lasciarlo libero, perché possa circolare, mettere radici e lasciare il segno.

Altro non voglio aggiungere se non invitarvi a leggere le parole di Lino Aldrovandi, ascoltare, scaricare e condividere il brano.

www.federicoaldrovandi.it

www.licenzaditortura.it   perr tutti i casi di abusi e torture ancora impuniti in Italia

#vialadivisa

 

 

Esperienza unica

giugno 3, 2014

No, non l0 abbiamo fatto perché abbiamo visto i Wu Tang Clan, quando l’idea è nata non se ne parlava ancora, probabilmente l’hanno pensato prima loro o altri ancora prima di loro, noi però non lo sapevamo. Semplicemente ci piaceva l’idea di provare qualcosa di diversa, di far si che niente fosse dato per scontato, che anche il supporto fosse in qualche modo un’esperienza unica, non per fomentare mire di collezionismo, ma giusto come punto di partenza e riflessione sulla musica e sulla sua fruizione. Questo è il risultato.

I 3quietmen annunciano l’uscita di tre nuovi album “Perla” – con Stefano Battaglia
“Noir” e “Power”

dal 10 Giugno 2014 su tutti gli store digitali da New Model Label

“Perla” è disponibile in edizione super limitata, 8 vinili stampati in copia unica con una singola traccia dell’album ciascuno abbinato ad un acquerello di Dario Bruna

Il trio 3quietmen, Ramon Moro, Federico Marchesano e Dario Bruna,annuncial’uscita di tre nuovi album. Un doppio live estratto da due concerti eseguiti nell’ottobre 2013 negli spazi torinesi del creative collective Superbudda, chiamati “Noir” e “Power”, ed un concept album “Perla” con la collaborazione del pianista Stefano Battaglia. L’incontro con Battaglia è nato molti anni fa con il Laboratorio di Sperimentazione Musicale della Fondazione Siena Jazz e con Battaglia i 3quietmen hanno pubblicato nel 2008 l’album “Bartokosmos” (Auand Records – AU9018).

Il disco “Perla”è un concept album con otto composizioni originali, dedicate alle città fantastiche che nella letteratura sono state narrate da Omero fino ai nostri giorni. Per l’occasione sono disponibili in esclusiva otto vinili in unica copia autentica, contenenti ognuno un singolo brano del disco al quale verrà rilegata la tavola in acquerello realizzata dal batterista del trio, Dario Bruna raffigurante la città immaginaria narrata nel brano. Il lavoro di Dario Bruna complessivamente si compone di ventidue tavole in acquerello, una per ogni brano dei tre dischi e andranno a comporre i booklet digitali uniti ai tre album.

“Noir”ePower”invece sono stati realizzati in un’unicaopen recording session al Superbudda Studio, dove il trio si è esibito in due set completamente improvvisati e diversi fra loro. Il primo “Noir”, con un’ambientazione più acustica, quasi da fumoso club parigino, il secondo “Power”, sound noise/psichedelico con tutta l’energia e la tensione dell’improvvisazione. Entrambi gli album sono stati registrati in presa diretta da Claudio Tortorici, che ha successivamente curato i missaggi e la masterizzazione.

Insieme dal giugno 1999, i 3quietmen debuttano insieme al Festival Jazz di Magdeburgo, per poi suonare in numerosi festival e club italiani ed europei in un percorso che li porta fino in Oriente, con una tourneè in Cina che si chiude nella splendida Concert Hall del Teatro della Città Proibita di Pechino. In parallelo alla loro attività come trio, collaborano con il pianista Stefano Battaglia, musicista di fama internazionale e artista consolidato da anni nella sfera ECM.

Discografia: Trump’n’drum’n’bass(CMC Records, 2005); Bartokosmos, con Stefano Battaglia (Auand Records, 2008); the quiet revolution (ControRecords/ New Model Label, 2012).; Perlacon Stefano Battaglia (New Model Label, 2014); Power(New Model Label , 2014);Noir (New Model Label, 2014)

Formazione: Ramon Moro – trumpet, fluegelhorn, fx, Federico Marchesano – bass, fx, Dario Bruna – drums, percussion, marimba

www.3quietmen.com

www.newmodellabel.com

Io ascolto Commerciale

Maggio 29, 2014

“Commerciale”, penso di avere sentito questo termine applicato alla musica alle superiori, dal più zarro della classe, che chiameremo Zarro, lo stesso da cui sentii parlare la prima volta di 883, e che di questa storia è solo una comparsa. Non ricordo il momento, nemmeno la situazione, ma la sensazione di sdegno si, la ricordo bene, e ricordo anche di averla provata altre volte che sentivo nominare il termine, utilizzato per definire un genere musicale, magari in qualche pubblicità alla radio per una mega discoteca del Lago di Garda, dove non mancava mai la sala commerciale. Una categoria di ordine economico per definire la musica, suonava alle mie orecchie come scandaloso, un oltraggio. All’epoca ascoltavo Metal, qualcosa di Punk, Public Enemy e Beastie Boys ed Alternative Rock, termine di comodo con cui, con un principio, questa sorta di “Alternativa” generica, come un manifesto di un partito politico, si racchiudeva un certo mondo musicale, fatto di gruppi come Soundgarden, Faith No More, Living Colour, Sonic Youth, Einstuerzende Neubauten, Thee Hypnotics, etc, insomma, quelli che trovavi su Rockerilla, tanto per intenderci. Rumore era ancora da venire, così come termini come Grunge, Post-Rock e forse anche … Indie! Un momento… Indie? Una categoria di ordine economico utilizzata per descirvere un genere musicale in base alla proprietà dell’etichetta che produce, se nelle mani di piccoli privati imprenditori o di multinazionali quotate in Borsa? Oops… a pensarci i nomi dei generi musicali sono davvero bizzarri, proviamo a racchiuderli in alcune categorie, giusto per il gusto di farlo.

Economia / Marketing: Commerciale / Indie / D.I.Y. / A.O.R.

Materiale: Rock / Metal /Electronic

Azioni: Dance /Thrash / Shoegaze /Break / Dub / Easy Listening / Beat

Luoghi: House / Garage / Ambient / Industrial / World / Lounge / Detroit / Country

Stati D’Animo: Blues

Lifestyle: Glam / Trash / Alternative / Classic / Traditional

Igiene, pulizia e cura del corpo: Punk, Grunge, Straight Edge

Nomi Di Pura Invenzione: Jazz, Ska, Gabber e forse qualche musica di origine caraibica o latino americana che prende il nome dal ritmo, oppure simpatici abbinamenti di difficile catalogazione come Electronic Body Music (E.B.M.) o Math-Core.

Sottogeneri: Curioso vedere come certi aggettivi ricorrano spesso, in più signficati. Hardcore significa sempre che è una mazzata, Post è alla premessa di qualcosa che si pone come superiore agli altri, con una certa presunzione di fondo… Mi fermo qui, non posso passare il tempo a catalogare il mondo, dall’Happy House al Funeral Doom ho una mia vita privata!

 

 

Due anni dopo

Maggio 29, 2014

Il Terremoto in Emilia dalla voce di John Strada, dal cuore dell’epicentro, col cuore… e tra pochissimi giorni esce “Meticcio”, il nuovo lavoro in cui è contenuto anche questo brano! Il 17 Maggio scorso sono stato a XII Morelli, il paese di John per la presentazione del suo album ed ho trovato un’energia e una carica che non trovi nemmeno nelle più celebrate metropoli, oltre ad una capacità di organizzazione da grande club. Direi che se il terremoto non ha vinto è soprattutto grazie a queste persone…

http://newmodellabel.com/artists/john-strada/

La cultura è anche memoria e resistenza alle ingiustizie

Maggio 26, 2014
Aldro
Di seguito le parole di Lino Aldrovandi, dalla pagina FB di Federico Aldrovandi a cui non abbiamo molto da aggiungere se non che per noi è un onore poter mantenere questa memoria anche nel nostro lavoro di tutti i giorni.
“La cultura è anche memoria e resistenza alle ingiustizie, per essere sempre accanto ad ogni bimbo che crescerà.

“Cristo è là” è una canzone per Federico, della band Gasparazzo, tratta dal loro ultimo disco dal titolo “Mo’ Mo’

“Cristo è là” la trovate qui, e la potrete ascoltare cliccando sulla penultima (Mimi)
http://xl.repubblica.it/brani-musicali/gasparazzo-proprio-ora-il-nuovo-album/11107/

Grazie ragazzi per questo dono al cielo. Con la mano sul cuore, per toccare le “tante” stelle, e fare in modo che i colori della vita restino sempre a brillare di luce pura e immortale e di monito agli assassini.”
Lino Aldrovandi

Flexy Disc – cartoline da un’altra epoca

aprile 16, 2014

flexy

Il Flexy Disc è uno dei supporti meno celebrati di sempre, ed in effetti, nell’era in cui niente rimane inedito ed eslusivo il loro fascino è davvero ridotto. Ed infatti sono solo un pretesto per parlare di come sia cambiato il modo di accedere alla musica, di come potenzialmente Lady Gaga e la più oscura Black Metal band colombiana (a patto che il logo sia leggibile), possano essere raggiunti ed ascoltati con lo stesso sforzo, con un semplice click. Manca il percorso iniziatico, fatto di ascolti di trasmissioni notturne (per chi come me era fortunato e poteva raggiungerle) o letture di riviste che per essere comprese dal giovane ancora alle scuole medie ma già afflitto da bulimia musicale richiedevano almeno 5 o 6 numeri. Demo? Boh, cosa vorrà dire questa parola? Mettendo a punto un po’ di letture incrociate, qualche domanda a chi era più grande, pronunciata timidamente, per non fare la figura del pivello, ed il quadro prendeva forma, si delineava chiaramente. Generi, sotto-generi, nomi, dischi che solo cercavi di immaginare e che probabilmente non avresti mai incontrato in vita tua. Un certo sforzo ma non era certo questo quello che contava, poi la realtà era là fuori, nella vita quotidiana, di cui la musica era parte, anzi motore. Oggi non ci vuole nessun impegno fino a che la cosa rimane virutale, una b-side non vale niente, i Led Zeppelin come Miley Cyrus o i Jerry’s Kids … la differenza si gioca al di fuori.